Alberto Magno e la Nobiltà. Genesi e forme di un concetto filosofico

Segnaliamo la pubblicazione del volume: “Alberto Magno e la Nobiltà. Genesi e forme di un concetto filosofico”, ETS, 2017, pp. 230, di A. Colli.

Esistono parole che più di altre contribuiscono a caratterizzare il pensiero di un autore, a svelarne le intenzioni e a seguirne le tracce nella storia delle idee. È il caso del concetto di “nobiltà” negli scritti di Alberto Magno: nobile è l’anima, l’intelletto agente, la causa prima, ma anche l’uomo rispetto a tutti gli altri animali; nobilissima è poi la philosophia prima, ma anche la theologia, e l’attività contemplativa è più nobile di quella pratica; o ancora, nobile è l’uomo dotato di ingegno e dunque capace di distinguere il vero dal falso. Che queste e molte altre occorrenze di nobilitas o nobilis, disseminate in alcuni snodi cruciali della riflessione albertina, siano irrelate tra loro e rappresentino una semplice variazione lessicale di espressioni meno definite, quali “migliore” o “superiore”, non è sostenibile.
Attraverso l’analisi lessicografica di cinque binomi concettuali (nobilis-simplex, nobilis-separatus, nobilis-agens, nobilis-homo, nobilis-scientia) il libro cerca di documentare come l’idea di nobiltà, ereditata da un quadro di fonti abbastanza eterogeneo, sia un’efficace chiave speculativa per accedere ad alcuni dei problemi più delicati e complessi del pensiero di Alberto Magno, e per mettere in relazione tra loro opere differenti nel contenuto e distanti cronologicamente.

 

Alberto magno e nobiltà

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